16 parole che ci invidiano gli americani

Non si direbbe, eppure la lingua italiana è molto apprezzata all’estero. La musicalità delle parole e il loro significato, spesso intraducibile in lingua inglese, hanno attirano l’attenzione dei nativi americani.
Il sito buzzfeed.com ha raccolto le parole che per gli americani hanno una bella fonetica.
(le immagini che seguono appartengono a buzzfeed)

 

L’atto di “mozzare” l’aria è davvero molto evocativo. Un concetto che il termine inglese riesce a riportare solo in parte. Breathtakin, majestic.

 

In realtà la parola ha origini francesi. Rocambole è infatti un personaggio di finzione creato dallo scrittore francese Alexis Ponson du Terrail nel 19°secolo.  La parola poi deriva dalla predilezione del protagonista a essere coinvolto in avventure continue e frenetiche.

 

Frustrazione e mancanza di soddisfazione. Gli americani non ci hanno neanche provato a tradurre questa parola.

 

Attività di rilassarsi all’ombra nelle ore calde del pomeriggio. Anche qui la lingua inglese non ha un equivalente diretto. Come dargli torto, visto che nemmeno noi usiamo più questo termine?

 

Spesso da noi viene usato in termini dispregiativi nei confronti di una persona pigra o che non è competente in ciò che fa. In senso stretto qualcuno che per lo più è inattivo e non ha spirito di iniziativa. La traduzione inglese è molto più letterale “Una persona che resta in casa tutto il giorno indossando pantofole”.

 

Sebbene di solito la lingua inglese sia più immediata e sintetica rispetto alla lingua italiana, in questo caso avviene il contrario. È normale dunque per loro essere stupiti.

 

Sappiamo tutti cosa significhi il termine. Quello che lascia perplessi è come mai gli americani non si siano presi la briga di tradurlo; saranno mica tutti solidali gli uni con gli altri, o sì?

 

Disinteresse verso la politica e di prevenuto giudizio negativo nei confronti delle istituzioni pubbliche. Gli americani saranno senza dubbio attirati dalla lunghezza della parola e da una cacofonia a loro sconosciuta.

 

Altro termine che non ha una traduzione in inglese. Magari un giorno lo aggiungeranno al loro dizionario.

 

Termine rivolto a chi rimane sbalordito e sconcertato o allibito. Evidentemente deve piacere più di Dumbfounded, l’equivalente nella loro lingua.

 

Questo termine indica una persona (di solito una donna) che ha cura dei gatti randagi. Non se ne conosce bene la ragione, ma pare piacere molto in America.

 

Parte finale di salami e salsicce, e anche quella inferiore del cetriolo. Piuttosto bizzarra la definizione adottata dagli americani: “il segno che lascia un bicchiere bagnato su un tavolo”.

 

Gli americani apprezzano la possibilità di dire una stessa cosa in più modi, come con una metafora. Il nostro gettare la spugna (cosa che non facciamo mai, giusto?) è il loro “Give up”. Non è difficile capire perché amino la nostra lingua.

 

I modi di dire di una lingua non sono quasi mai riproducibili in un’altra. È il caso di questa espressione che indica l’atto di dire qualcosa che per qualche motivo si teneva nascosto.

 

Parola composta entrata nel lessico giovanile di recente.

 

Come dice la parola, abbiamo finito.
In realtà, il "basta!" è inteso come l'atto di smettere subito di fare una data cosa.