6 Buoni motivi per leggere Harry Potter

L’uscita dell’attesissimo ottavo capitolo di questa saga, che ha incollato alle pagine dei libri - e poi allo schermo di cinema e TV - milioni di persone nel mondo, ha riacceso la “Harry Potter mania”. Dal 24 settembre, infatti, uscirà in libreria “Harry Potter e la maledizione dell’erede” (Titolo originale: The Cursed Child).
Della Rowling e dei suoi libri si è detto praticamente tutto, perfino che i suoi romanzi hanno qualcosa di molto potente: dal divertimento della scrittura all’umorismo, dalla intensa magia delle parole alla semplicità di lettura, dall’ironia ai momenti di profonda riflessione.
Tutto ciò fa di questa saga fantasy una vera scuola di vita. Ecco (almeno) 6 buoni motivi per cui vale la pena leggere Harry Potter.

La magia contenuta nei libri è come una metafora che adombra l’energia vitale, risorsa infinita e preziosa da conoscere perché è positiva; un potere che, insieme al talento del bambino e la saggezza di un vecchio vecchissimo, è dove non la si aspetterebbe e viceversa, ma che richiede tempo e consapevolezza per diventare un punto di forza, perché scaturisce da luoghi interni e profondi.

 

È un romanzo di formazione dove l’avventura di un giovane mago, segnato da un tragico destino di orfano e cresciuto da parenti odiosi, parte dalla propria solitudine e intraprende coraggiosamente ma senza eroismi il cammino della propria crescita. Ad Hogwarts incontra per la prima volta gli amici, i maestri, i nemici, i prepotenti, i desideri e le paure dell’adolescenza, e cercando di scoprire insieme il mondo e se stesso.

 

La trama è complessa ma perfettamente concatenata. Ogni singolo personaggio si imprime nella memoria per un particolare - seppur minimo - e poi torna magari a sorpresa dopo tante pagine, perfettamente riconoscibile, come un attore uscito di scena che abbia atteso nel camerino, con il suo carattere e la sua insostituibile funzione.

 

La scrittura della Rowling è ricca di invenzioni linguistiche che spingono a giocare con le parole, a leggere nei rimandi nascosti dietro ai suoni e ai nomi; perché offre lo spunto per approfondire i meccanismi che rendono la lingua un mezzo di comunicazione insostituibile, attraverso il riconoscimento dell’ironia e della parodia, e l’osservazione delle dinamiche del comico.

 

Tra Harry, Ron ed Hermione c’è un legame che va addirittura oltre l’amicizia. E ci viene mostrato abilmente mano a mano che crescono e sempre da un elemento comune predominante: la curiosità che li porta a scardinare regole, ad inseguire percorsi di conoscenza individuali, a dubitare e a credere usando la propria mente. E, naturalmente, anche a sbagliare.

 

E, non meno importante, è una storia divertente, appassionante, intrigante, misteriosa, comica e piena di colpi di scena. Rapiti da un ritmo incalzante, senza rendersene conto si leggono d’un fiato centinaia di pagine.