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6 Libri da leggere assolutamente in formato cartaceo

Che tu sia quel tipo di amante della lettura che non esce mai di casa senza il suo e-reader, o un difensore della cara, vecchia carta e del suo odore, penso che sarai d’accordo con me nell’affermare che esistono libri il cui appeal offerto dalla carta stampata è decisamente maggiore. L’importante è leggere, ovviamente, ma ci sono dei libri di cui bisogna possedere assolutamente la copia cartacea perché stimolano una maggiore interazione con il testo.
Il sito bustle.com ce ne suggerisce 6

 

Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole
David Mitchell

I sei protagonisti di Cloud Atlas (romanzo trasposto anche in film) vivono in punti e momenti diversi del mondo e del tempo, eppure fanno parte tutti di un unico schema, una specie di matrioska composta da sei personaggi uniti l'uno all'altro dal filo sottile e inestricabile del caso. Le loro anime si spostano come nuvole, passando dal corpo di un notaio americano di metà Ottocento, giunto su un'isola del Pacifico per assistere ai devastanti effetti del colonialismo, al giovane musicista che s'intrufola nell'esistenza di un celebre compositore belga tra le due guerre mondiali. Da un'intrepida giornalista che indaga sull'omicidio di uno scienziato antinucleare in piena guerra fredda, a un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta, sino a un clone schiavizzato nella Corea del prossimo futuro.
 

 

Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank
Nathan Englander

Si respira un'aria antica fra le pagine di questa nuova raccolta di racconti di Nathan Englander. C'è l'immutabilità della parabola e la sapienza della narrazione ebraica, c'è il grottesco di Gogol' e l'ineludibilità di Kafka, l'intelligenza caustica di Philip Roth e la spiritualità applicata di Marilynne Robinson. E intorno a tutto, incontenibile, liberatoria, un po' sacrilega, una sonora risata. La scrittura di Englander corre agile sul filo teso fra il religioso e il secolare, agile e mai leggera, esplora gli obblighi e le complessità morali dei due versanti, ne assapora le esilaranti debolezze, strappando sorrisi pronti a congelarsi in smorfie attonite.
 

 

Il Riveglio (Finnegans Wake)
James Joyce

Opera leggendaria della letteratura contemporanea. Un caposaldo della narrativa novecentesca, Finnegans Wake è l’ultima fatica di James Joyce, stampata il giorno del suo cinquantasettesimo compleanno. Il volume racconta la giornata di Humphrey Chimpden Earwicker, il protagonista. Una giornata che simboleggia la parabola dell’esistenza con un chiaro riferimento al ciclo vichiano delle tre età e del ricorso storico.
 

 

L'anno del pensiero magico
Joan Didion

Dicembre 2003. Qualche giorno prima di Natale, gli scrittori John Gregory Dunne e Joan Didion vedono una banale influenza della loro unica figlia Quintana degenerare prima in polmonite, poi in choc settico. Soltanto qualche giorno più tardi, rientrati da una visita alla figlia ancora grave in ospedale, John e Joan siedono a tavola: all'improvviso l'uomo cade a terra e, in pochi minuti, muore d'infarto. "La vita cambia in fretta", scriverà Joan Didion qualche giorno dopo. Per oltre un anno la vita di Joan Didion è stata schiacciata dalla portata di questi due eventi, e questo libro è il resoconto di quell'anno, del tentativo di venire a patti con il modo repentino in cui la sua vita è stata stravolta.
 

 

Lettere a un giovane poeta
Rainer M. Rilke

Nel 1902 Franz Xaver Kappus, un giovane combattuto tra l’aspirazione poetica e la prospettiva di una carriera militare, scrive a Rainer Maria Rilke chiedendo un giudizio sul proprio modo di poetare. A quel tempo Rilke è un altrettanto giovane, ma già affermato poeta che risponde alla lettera offrendo anche dell’altro, oltre che un mentore, punta ad essere l’interlocutore di cui ha bisogno.
 

 

Uscirne vivi
Alice Munro

Dear life, cara vita... Il titolo originale della tredicesima raccolta di storie di Alice Munro (Nobel per letteratura 2013) sembra la consueta formula epistolare di un pacificato congedo. Ma ha anche, nel contesto narrativo e nell'espressione idiomatica da cui proviene, il senso di un pericolo appena scampato. Scrivere alla vita, dunque, per uscirne vivi. Con l'urgenza di ogni fuga, un'impazienza nuova che si manifesta in un inedito nitore. Quello della narratrice di Ghiaia, il cui disincanto e tormento esistenziale sembrano raccontati dalla prospettiva raggiunta di una lucidità imperturbabile.