6 Libri da non leggere prima di andare a letto

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Qualche tempo fa avevo fatto un articolo sui libri che conciliano il sonno (7 Libri da leggere per chi soffre di insonnia). Ebbene oggi vi proponiamo dei libri che, al contrario, sarebbero da evitare prima di andare a letto. Si tratta di libri bellissimi, intendiamoci, che però sono rinomati per alimentare paure e paranoie, oppure che contengono frasi che rimangono impresse nella nostra mente per tutta la notte. Meglio magari leggerli durante il giorno.
Ecco i 6 libri che si dovrebbe evitare di leggere prima di andare a letto.

 

Corpi che contano
Judith Butler

E l’Uomo? È un dato di fatto o il frutto avvelenato di una ben precisa costruzione storica? Quali consuetudini lo hanno eretto? Qual è il fondale osceno da cui è emerso e che non smette di nascondere? Da quali e quante morti ha preso vita? Chi ha colonizzato, incorporato, espropriato e appropriato? Chi è stato e continua a essere mangiato? Questo libro utilizza alcuni degli strumenti filosofici di Judith Butler – vulnerabilità, lutto, vite precarie –, per esplorare insieme a lei, ma senza timori reverenziali, i processi di umanizzazione e di ‘animalizzazione’, per portare alla luce «un altro potere ancora che non ha bisogno di dirsi».
 

 

La rivolta di Atlante
Ayn Rand

L'uomo ha un dovere al quale non può sottrarsi: sfruttare al massimo il suo potenziale, guidarlo seguendo la propria ragione perseguendo il bene dell'umanità tutta. E in una società massificata, che ostacola la piena esplicazione delle menti indipendenti, e in cui l'economia è dominata dal mito del collettivismo e da sprovvedute scelte governative che limitano la libertà individuale, l'unico modo per reagire è organizzarsi e ribellarsi a una politica pubblica dirigista il cui risultato è sotto gli occhi di tutti: la devastante distruzione della nazione e delle sue ricchezze. Per questo Francisco, Ragnar e John hanno messo in atto lo sciopero dei cervelli e hanno riunito gli industriali innovatori, i reali produttori del benessere nazionale, nel Galt's Gulch, l'oasi in cui poter sperimentare in libertà nuove soluzioni alla decadenza generale.
 

 

Racconto di due città
Charles Dickens

Racconto di due città (A Tale of Two Cities) è un romanzo storico di Charles Dickens del 1859. Insieme a Barnaby Rudge è l'unico romanzo storico scritto da Dickens. Con più di 200 milioni di copie, è considerato il libro più venduto di sempre (esclusi testi religiosi e politici, la cui tiratura precisa è difficile da determinare).
 

 

L’urlo e il furore
William Faulkner

Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile.
 

 

Moby-Dick
Herman Melville

Questo grande romanzo narra la drammatica sfida del Capitano Achab e della Balena Bianca, colosso marino ma anche creatura metafisica. A bordo della nave, uomini di fedi e culture profondamente diverse vengono trascinati verso un unico destino, in un’epopea tragica che è anche una fra le più intense opere poetiche di tutti i tempi.
 

 

Walden. Vita nel bosco
David Thoreau

Come può un libro all’apparenza così remoto nel tempo e nello sguardo sul mondo parlare come pochi altri al nostro presente? Walden è infatti il resoconto di due anni di vita solitaria che Henry Thoreau trascorse fra il luglio del 1845 e il settembre del 1847 nella campagna del Massachusetts. E tuttavia è il testo da cui oltre un secolo dopo prenderanno le mosse i movimenti ecologisti e ambientalisti di mezzo mondo.