7 effetti che ha la lettura sulla mente

Il vero lettore non ha bisogno di sapere se e perché leggere fa bene. Il vero lettore legge perché gli piace.

Il Circolo dei Lettori di Torino ha stilato un elenco di motivi che spingono un lettore a leggere. Alcuni sono decisamente divertenti:
"Io leggo perché ho preso il vizio. Io leggo perché non ho altro da fare. Io leggo perché siamo in pochi. Io leggo perché ho tempo. Io leggo poco perché non ne ho. Io vorrei leggere di più. Io te lo leggo negli occhi. Io leggo Braille, che non è un autore francese. Io leggo veloce. Io leggo a voce alta. Io leggo perché non mi piace alzare la voce. Io leggo per addormentarmi. Io leggo per sognare. Io leggo le carte. Io rileggo. Io leggo tutto d’un fiato. Io leggo anche i bugiardini dei medicinali. Io leggo che è un piacere. Io leggo in piedi, a letto, in tram, in sala d’attesa, in ascensore, a tavola, al cesso. Io leggo e annoto, sottolineo, segno. Io leggo di nascosto. Io leggo perché scrivo. Io scrivo perché leggo. Io leggo perché cresco. Io leggo perché questo mondo non  mi piace. Io leggo per cambiarlo. Io leggo per evadere. Io leggo perché sono vivo. Io sono vivo perché leggo. Io leggo quando c’è una storia. Io salto le pagine. Io leggo perché  mi faccio un’opinione. Io leggo perché un’opinione ce l’ho già.  Io leggo nel pensiero, negli occhi, nel futuro. Io leggo e mi innamoro, io leggo per sedurre, io leggo per saperne più degli altri. Io leggo e qualche volta rido, qualche volta piango. Io leggo e ci penso su. Io leggo e approvo. O disapprovo".

Leggere, insomma, è un modo per scoprire se stessi, per capire qualcosa della vita o anche solo per passare qualche ora in pace.
Ecco (almeno) 7 cose che la lettura provoca sulla nostra mente.

 

1. Leggere è vita

Si potrebbe pensare che la lettura confonda il cervello, ma sappiamo che avviene l’esatto contrario. La narrazione di una storia può coinvolgerci moltissimo, perché la mente non comprende che si sta solo leggendo un libro e quindi in un certo senso viene ingannata a credere di vivere quelle esperienze per davvero. Il beneficio è che con una sola vita, ne viviamo tante!

 

2. Come una macchina fotografica

Avete presente quelle descrizioni che in un libro danno l’impressione di essere proprio lì, di vedere con i propri occhi il luogo di cui si parla? Oltre alla bravura dell’autore, che gioca sempre un ruolo importante, si tratta della nostra mente che ci fa vivere quella sensazioni, scattando delle “fotografie” a oggetti e luoghi descritti.

 

3. Il mio vocabolario

Be’, se qualcuno pensa che esiste un modo migliore per allargare il proprio vocabolario personale, quel “qualcuno” ha torto. Serve una dimostrazione scientifica a tal proposito? Ci hanno pensato gli studiosi, notando infatti che in soli sei mesi di lettura frequente la materia bianca del cervello nella zona del linguaggio subisce un aumento.

 

4. L’empatia

È quella sensazione che condividiamo con i personaggi, per ciò che provano quando sono felici o soffrono e che ci trascina fino alla fine del libro. E poi ci viene trasferita nella vita di ogni giorno, facendoci diventare più sensibili verso gli altri.
Per alcuni, queste sensazioni bastano da sole a farci prendere i libri in mano.

 

5. La palestra dei neuroni

Leggere favorisce la nostra fluidità di pensiero. Questo grazie alla struttura della storia articolata in inizio, sviluppo e fine, che ci porta a pensare in sequenza e ad aumentare le capacità di mantenere l’attenzione. È uno dei motivi cardine per cui l’Open Education Database consiglia di far leggere ai bambini.
Ma non solo: in base ai diversi tipi di lettura, il nostro cervello viene stimolato in modo differente. Per esempio lo studio attiva numerose funzioni cognitive, mentre leggere per piacere porta più sangue al cervello.

 

6. Dalla carta al digitale

Per chi è abituato a leggere libri cartacei, passare agli e-book può risultare un’impresa titanica. Magari qualcuno ci ha anche provato (senza applicarsi con il giusto impegno, quindi ottenendo scarsi risultati) salvo poi lamentarsi che “la carta è la carta; il suo odore, il frusciare delle pagine”. Insomma un rituale difficile da abbandonare. Eppure in alcuni Paesi, tra cui gli USA, l’e-book ha già superato la carta stampata.
In ogni caso gli esperti assicurano che al cervello basterebbero solo 7 giorni per adattarsi al nuovo metodo.

 

7. Leggere in lingua originale

Certo, non lo si può fare se di quella lingua si conoscono appena 20 vocaboli. Ma, se si possiede già una buona base di partenza, leggere in lingua originale è senza dubbio il mezzo più efficiente per arricchirla. Inoltre è un modo per conoscere l’autore più da vicino, visto che nella fase di traduzione si perdono spesso alcuni modi di dire tipici della lingua madre.