La voce come arma di seduzione per avvicinare alla lettura
Diciamoci la verità: sentirsi leggere un libro è fra le cose belle che ci sono capitate nella fase più felice della nostra esistenza. E ora, leggere ad alta voce sta diventando una pratica sempre più diffusa. Si legge per una, dieci, cento persone. A letto, a teatro, nei giardini, nelle piazze, sempre più spesso anche a scuola.
Oltre alla grande maratona Le voci della città – a cura di Daniele Abbado! – che tra il 19 e il 20 novembre vedrà impegnati decine di lettori volontari, attori teatrali scrittori, musicisti, la prossima edizione di Bookcity Milano propone 40 eventi che mettono la voce al centro.
A Pavia, molte classi hanno aderito a un progetto che si chiama semplicemente “Dieci minuti”. Gli insegnanti si impegnano lungo l’arco dell’intero anno scolastico a leggere dieci minuti la settimana. Vi sembra poco? Può darsi, in ogni caso la continuità premia. Inoltre, un tempo così ridotto ha buone probabilità di stuzzicare il desiderio.
A Torino, in una dozzina di scuole giovani doppiatori hanno calamitato attenzione e partecipazione dei ragazzi, costruendo con loro spettacoli disseminati per la città in occasione di Torino che legge, lo scorso aprile.
Ad Arezzo, la giornata conclusiva di BookSound ha visto partecipare 600 ragazzi stregati da uno Shade – rapper emergente e a sua volta doppiatore – che improvvisa in free-stile su testi letterari…Non c’è dubbio che organizzare spettacoli di lettura attivi nei ragazzi competenze individuali e di gruppo che vanno ben oltre la semplice area dell’interpretazione.
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